Le ambiguità del moderno
Identità e scritture nell'Italia fra Otto e Novecento

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Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
     
SINTESI
L’identità del moderno è formata da una rete complessa di linee divergenti e da un insieme di alchimie che nella scrittura e nelle parole trovano un punto d’intersezione ma anche la rappresentazione della propria ambiguità.
Dall’angoscia della scomparsa della città antica nei versi del poemetto´O Funneco verde, di cui si fornisce l’edizione critica, al disagio esistenziale che intride i personaggi degli splendidi racconti de L’ignoto, Salvatore Di Giacomo palesa una familiarità con i malesseri della grande letteratura europea, da Les fleurs du mal di Baudelaire ai Quaderni di Malte Laurids Brigge di Rilke. Seguendo un approccio privo di schematizzazioni, scrittori come Cesare Zavattini, l’artefice del nonsense in una ridicola Italia fascista, Cesare Pavese, di cui si offre un profilo del suo naturalismo mitico, Luigi Compagnone, cronista d’eccezione del processo Cuocolo, Paolo Volponi, il leopardiano antagonista della società industriale, e i narratori contemporanei di una Sardegna magica, pur nella sostanziale diversità che li caratterizza, costituiscono reperti cospicui di un ulteriore percorso nei dedali di una coscienza novecentesca per nulla relegata in un passato remoto dai confini spezzati.
pagine: 352
formato:
ISBN: 978-88-207-4807-4
data pubblicazione: Settembre 2015
marchio editoriale: Liguori Editore
SINTESI
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